Con la disputa dei quattro gironi del torneo preolimpico si è definito il quadro delle nazionali che parteciperanno alle ormai prossime Olimpiadi di Parigi; a completare il puzzle mancavano quattro tasselli, riempiti dalle rappresentative uscite vincenti dai quattro mini-concentramenti andati in scena dal 2 al 7 luglio scorso.

Purtroppo, nel poker vincente non c’è la nazionale azzurra, protagonista di un paio di prestazioni non certo indimenticabili nel girone andato in scena a San Juan, in Porto Rico. Gli uomini di Pozzecco, infatti, dopo aver agevolmente battuto il Bahrein, hanno ceduto ai padroni di casa di Porto Rico, presi per mano da un Alvarado – non per caso gioca nella NBA – in formato deluxe, capace di infilare nella retina azzurra ben 27 punti, di cui 21 nel solo secondo tempo.

La sconfitta contro i portoricani, che non ci battevano da tredici partite di fila, ha costretto l’Italia alla semifinale contro la Lituania. Nonostante la partita grigia dello spauracchio Sabonis (solo 6 punti per il figlio d’arte) i lituani l’hanno spuntata agevolmente, presi per mano da un Grigonis in serata di grazia; l’ala del Panathinaikos, infatti, ci ha castigato con 21 punti. Un successo, quello della Lituania valso a poco, infatti, nella finale che valeva il ticket per Parigi, l’ennesima gran prova di Alvarado, 23 alla fine, è valsa a Porto Rico la vittoria per 79-68 e l’automatico biglietto aereo, destinazione Francia.

Nel raggruppamento giocato in Grecia, nel Pireo, a sorridere è stata la nazionale di casa, brava a dominare il torneo, prima battendo agevolmente Repubblica Dominicana ed Egitto e poi zittendo le velleità di Slovenia, in semifinale, e Croazia, nella finalissima. Gli ellenici, presi per mano dalla stella NBA Antetokounmpo, spazzano via prima la Slovenia di Doncic che si ferma a 21 punti, ma con 10 palle perse. Successo bissato nell’epilogo del torneo contro la Croazia, regolata per 80-69, con 23 della stella dei Bucks e 19 di Papagiannis.

Anche nel torneo di Valencia il ticket è andato ai padroni di casa della Spagna; la compagine guidata da Sergio Scariolo nel girone eliminatorio ha battuto agevolmente il Libano per 104-59 e poi, con qualche patema, l’Angola con il punteggio di 89-81. Il primo posto nel Gruppo A è valso il primo posto e l’accesso alla semifinale, contro la Finlandia, regolata per 81-74. Nella finalissima, le “Furie Rosse” hanno tarpato lo splendido volo delle Bahamas che comunque hanno venduto cara la pelle; a 2’ dalla fine, infatti, i caraibici erano a -6, prima di arrendersi, con l’onore delle armi, alla Spagna, che ha avuto 18 punti da Brown, 15 da W. Hernangomez e 12 da Aldama.

L’unica nazionale che non è riuscita a battezzare il fattore campo è stata la Lettonia di Luca Banchi, sconfitta, a Riga, nella finalissima dal Brasile. Ad indirizzare la contesa un devastante parziale di 19-0 nel corso del primo periodo, terminato con i sudamericani avanti di 23, sul 34-11. I padroni di casa hanno poi provato a rimettere assieme i cocci, senza però dare l’impressione di poter riaprire la contesa. Nel Brasile, che torna alle Olimpiadi dopo l’assenza a Tokyo 2020, 21 di Caboclo e 20 di Meindl, ma vanno citati anche i 12 di Huertas, 41 anni e non sentirli, che i più attenti ricorderanno tanti anni fa in Italia con la canotta della Fortitudo. In semifinale il Brasile aveva regolato, per 71-60, le Filippine mentre la Lettonia aveva riservato lo stesso trattamento al Camerun, rimandato a casa con 13 punti di scarto.

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