Quella appena andata in archivio è stata una stagione straordinaria per Ergin Ataman, in questo momento probabilmente il coach migliore dell’intero Vecchio Continente. Il coach turco, infatti, alla guida del Panathinaikos, non soltanto ha portato a casa l’Eurolega, battendo in finale, da “underdog”, i campioni uscenti del Real Madrid, ma ha anche messo in bacheca il trofeo riservato ai campioni di Grecia.
Direte voi, bella forza, guidando una corazzata come il Panathinaikos. Vero fino ad un certo punto, perché in terra ellenica di corazzata ce n’è un’altra, l’Olympiacos Pireo. Non a caso sono le due squadre che stanno dominando il campionato da oltre due decenni; per trovare una squadra campione diversa da queste due bisogna addirittura risalire agli albori del nuovo millennio, all’anno domini 2002, quando a spuntarla fu l’AEK Atene.
Anche in questa stagione, come ampiamente da pronostico, alla finalissima per il titolo sono arrivate proprio l’Olympiacos campione uscente ed il Pana, desideroso di tornare ad alzare il trofeo riservato ai campioni ellenici, chiosando così con l’ennesimo trofeo una stagione straordinaria. Ne è uscita una serie indimenticabile, con cinque partite sempre sul filo del rasoio, alla quale le due “cugine” erano arrivate vincendo per 2-0 le rispettive serie nei quarti ed in semifinale; il “Pana” mandando a casa PAOK ed Aris Salonicco, l’Olympiacos riservando lo stesso trattamento ad AEK Atene e Peristeri.
L’Olympiacos ha iniziato la serie con il turbo, espugnando in Gara-1 il fortino dell’OAKA, per 89-84, sfruttando una grande prestazione collettiva, ben raccontata dai sei uomini in doppia cifra, con Walkup a 17 e William-Goss a 16, che hanno reso vani, nella compagine di Ataman, i 21 di Nunn. Con questo successo, la compagine di Bartzokas, altro guru del basket europeo, ha portato dalla sua il vantaggio del fattore campo, confermato in Gara-2.
Anche il secondo episodio della serie è scorso sui binari di un grande equilibrio, rotto dall’allungo, poi rivelatosi decisivo, dell’Olympiacos nel terzo periodo, un 24-16 che ha regalato ai padroni di casa fino a 10 lunghezze di vantaggio, margine poi mantenuto senza troppi problemi nel quarto finale con il finale di 92-86. A far esultare Bartzokas i 19 di Williams-Goss, con 6/11 dal campo, ed i 17 di Milutinov. Nel Pana 21 di Lessort.
Olympiacos avanti 2-0 e titolo, sarebbe il terzo fila, ad un passo. Tutto scontato allora? Ma figuriamoci quando nel mezzo c’è quel vecchio volpone di Ergin Ataman, protagonista tra l’altro di una rovente polemica al termine di Gara-1, durante la quale era stato espulso. I suoi prima confermano il fattore campo davanti ai 20.000 dell’OAKA, presi per mano dalla coppia Nunn (21) – Lessort (17), e poi, in quella che sarà la gara chiave della serie, espugnano la casa dell’Olympiacos, lo stadio della pace e dell’amicizia.
Lo fanno nel modo più difficile, rimontando dal -7 dell’intervallo lungo, grazie ad una superba difesa che concede all’Olympiacos appena 34 punti nel secondo tempo per poi chiudere avanti di tre, sull’88-85, dopo aver avuto anche otto lunghezze di vantaggio. È il capolavoro del “Pana”, preso per mano da Kendrick Nunn, uno che nella NBA c’è stato da protagonista, autore di 25 punti in 31’ di utilizzo, con 10/18 al tiro.
Il colpaccio vale la “bella” in un OAKA rovente ed ovviamente gremito in ogni ordine di posto. Ne esce una partita epica, con l’Olympiacos che parte a razzo, con un parziale di 10-2, ma non riesce ad allungare ed a fine primo quarto è avanti soltanto di due lunghezze. Nel secondo periodo ecco la svolta; il grande ex di turno, Sloukas, dopo una serie fin lì abbastanza anonima, si accende, rompe gli indugi e scaraventa nel canestro degli ex compagni la bellezza di 25 punti in un quarto, regalando ai suoi nove lunghezze di vantaggio all’intervallo lungo.
Tutto deciso allora? Ma figuriamoci, in Grecia i giochi non sono mai finiti e l’Olympacos reagisce ritrovando la parità; a 10’ dalla fine, Ataman è avanti di uno, ma l’inerzia sembra pendere verso i biancorossi. Nel periodo finale è lotta senza quartiere, con il Pana che inizia con un parziale di 10-2 che vale il +9, un margine che Sloukas e compagni manterranno tra mille fatiche – a 59” dalla fine i biancorossi sono a -1 – fino alla sirena finale. Primattore della vittoria il grande ex Sloukas che chiude con 29 punti in altrettanti minuti di utilizzo, con 6/9 al tiro da due ed un irreale 4/5 da oltre l’arco. All’Olympiacos non bastano i 21 di Peters.
È il successo che regala al Panathinaikos il titolo numero 40, mentre l’Olympiacos manca l’occasione per conquistare il terzo titolo consecutivo.
Nella finale per il terzo posto, prevista dalle regole greche, la spunta il Peristeri sull’AEK per 76-71, portando quattro uomini in doppia cifra (Chougkaz 16), anche se il titolo di top scorer tocca a Toliopoulos, dell’AEK.